Chi siamo/cosa offriamo


GAEditori nasce da una grande passione: quella per i libri e per lo studio in genere. Nel 2008 diventiamo matricole dell’università Kore di Enna. Sono stati anni irripetibili dove l’amore verso lo studio e la conoscenza diventano palpabili e portatori di un nuovo modo di pensare l’esistenza. La passione verso la scrittura e il suo mondo caratterizza quel periodo e il cammino universitario dell’intero corso di comunicazione è travolgente fino all’ambita laurea.

g1

Da quel giorno tante cose sono cambiate nelle nostre vite e GAEditori è il frutto naturale di un altro modo di intendere l’editoria facilitando ogni singolo scrittore nel suo principale obiettivo, vedere una propria opera pubblicata.

Pubblica con GAEditori

Gli autori che desiderano pubblicare con GAEditori possono sottoporre le loro opere. Per farlo è necessario scrivere una mail a manoscritti.gaeditori@gmail.com contenente:

  • L’opera completa;
  • Biobibliografia dell’autore;
  • Una sinossi sintetica ma esaustiva;
  • Contatto (cellulare e/o canali social).
  • L’opera non deve essere già stata impaginata tantomeno numerata. Ci accontentiamo del semplice file word.

L’assenza di una o più di queste semplici regole porterà all’archiviazione della richiesta di pubblicazione.

Agli autori delle opere selezionate, se particolarmente meritevoli e in linea con le nostre politiche editoriali, verrà proposto un contratto di edizione ricordando che GAEditori non è una casa editrice a pagamento.

La mole di libri che riceviamo non consente di rispondere a tutte le richieste che comunque verranno valutate nella loro totalità pur in assenza di un eventuale riscontro nel breve periodo. Abbiate pazienza. È l’arma vincente!

p.s.

Anche noi siamo scrittori. La realizzazione del sogno di vedere pubblicato un libro è il nostro principale obiettivo. Basta chiedere in giro…

::: ::: ::: ::: :::

Continuiamo a ricevere manoscritti con errori ed orrori grammaticali e di forma. Se volete pubblicare con noi dovete seguire queste semplici norme editoriali e soprattutto inviare la propria opera già corretta.

È un buon biglietto da visita.

SERGENTINE

I discorsi diretti si scrivono tra sergentine o caporali: « ».
Sono da evitare le virgolette alte “ ” che, al limite, possono essere usate per riportare pensieri concepiti dai personaggi, ma non espressi ad alta voce.
Il punto fermo va fuori dalle sergentine quando si tratta di un dialogo lanciato. (esempi di dialogo lanciato: Luigi disse: «Che bella giornata». Oppure: Luigi disse: «Come stai?».)
Il punto fermo va all’interno delle sergentine quando si tratta di un dialogo in flusso. (Esempio di dialogo in flusso: «Come stai?» «Bene, grazie.») Si omette il punto interno al discorso diretto quando a seguire del dialogo si spiega in che modo è stato espresso il dialogo. (Esempio: «Ciao» disse Luigi. Oppure: «Come stai?» domandò Luigi. Diverso è il caso in cui al discorso diretto segue una frase a sé stante: «Ciao.» Luigi lo disse a denti stretti.)
CORSIVI
I titoli di libri, di film e di ogni altra opera si scrivono in corsivo.
PUNTEGGIATURA
La punteggiatura non deve essere distanziata con spazi dalla parola precedente e deve essere sempre seguita da uno spazio. Fanno eccezione i punti di sospensione (che devono essere tre), questi, se posti a inizio frase, non vanno distanziati dalla parola che segue. Un’altra eccezione si ha nel caso del discorso diretto dove, in chiusura, la punteggiatura non deve essere distanziata dalle sergentine.

INDICAZIONI IMPORTANTI
– Numerare progressivamente le pagine, in modo da avere elementi di riferimento per eventuali richieste di chiarimento
– Lasciare uno e un solo spazio tra una parola e l’altra, all’interno di una frase.
– Non lasciare spazi tra apostrofo e parola.
APOSTROFI E ACCENTI
– Ricordare di usare sempre l’apostrofo negli imperativi: va’, fa’, di’, sta’, eccetera.
– Ricordare che po’, è la forma contratta di poco, ha necessità dell’apostrofo (MAI dell’accento!).
– La d eufonica si utilizza soltanto quando, a seguire, c’è una parola che inizia con la stessa vocale. (esempio: Lucia ed Elena erano amiche.)
– Il verbo essere a inizio frase si scrive È (accentato) e non E’.
Grazie!!!
Il team di GAEditori

Clicca qui per conoscerci meglio!!!